Ciò che la selezione naturale separa la musica “unisce”

Il tema di questo articolo è l’evoluzione della vita; tema che due giganti della scienza come Charles Darwin e Steven Jay Gould hanno studiato a fondo spiegandone i meccanismi. Questi meccanismi sono estremamente complicati e le due teorie sinteticamente esposte di seguito, a mio modo di vedere, sono in linea teorica chiare e convincenti entrambe!

Le teorie, per essere tali, devono avere a supporto prove evidenti che dimostrino le loro tesi. Le prove a sostegno delle teorie dei due luminari menzionati sono robuste e numerose, tuttavia il fatto che a spiegare l’evoluzione non sia una sola teoria dimostra come alcune prove nodali non sono state trovate ne da Darwin e ne da Gould. Il problema sta nella complessità che regola questi meccanismi: c’è una parte scritta, ovvero il DNA, che va in una direzione (ancora non del tutto chiara) e poi c’è l’ecosistema, in cui vive l’organismo in evoluzione, che in molte circostanze interviene casualmente colpendo con “sgambetti” il DNA del malcapitato di turno. In ultimo, le sorprese peggiori per il cammino dell’evoluzione delle specie vengono inaspettatamente dal cielo e gli effetti sono sempre apocalittici. Il grande Charles Darwin, padre della più discussa teoria dell’ultimo secolo e mezzo “l’evoluzione delle specie”, aveva intuito brillantemente nel suo libro “Viaggio di un naturalista intorno al mondo” quali fossero i meccanismi che trasformarono i primordiali organismi viventi verso le forme che compongono l’attuale flora e fauna del nostro pianeta.

Più tardi Stephen Jay Gould, grande studioso dell’evoluzione, scrisse a sua volta la teoria degli “equilibri punteggiati” nella quale emerge la sua “forma mentis” da paleontologo. Infatti i ritrovamenti di depositi fossili, come ad esempio quello di “Burgess” (uno tra i più famosi siti nel quale i reperti mostrano persino le parti molli di animali marini ormai estinti), sono il risultato di eventi eccezionali che hanno permesso la “conservazione” di animali fossilizzati dal Cambriano (circa 500 milioni di anni fa) sino ai nostri giorni. Ne deriva, anche se a ragione, una visione dell’evoluzione a salti – “stasi” e “accelerazioni improvvise”. Infatti i depositi fossili studiati dai paleontologi sono discontinui sia nel tempo che nello spazio, tuttavia conservano le uniche prove certe delle forme di vita ancestrali.

“Stasi” evolutive quando in assenza di mutazioni ambientali di rilievo le specie ben adatte tendono a conservare il loro patrimonio genetico e “accelerazioni improvvise” dell’evoluzione quando eventi climatici, geologici e astronomici portano a profonde mutazioni genetiche (grandi cambiamenti adattivi) fino alla speciazione o formazione di una nuova specie.

Tutto questo per dire che Gould, critico ma anche grande ammiratore di Darwin, ha sempre sostenuto a gran voce come la comparsa dell’uomo sulla terra fosse stato un evento del tutto fortuito e casuale e che una serie di contingenze avessero portato “il film della vita” a un finale rocambolesco (“La vita meravigliosa” – Gould, 1990). Anche Darwin era convinto di questo, ma la sua provenienza sociale, il diverso periodo storico e il suo carattere schivo e introverso non gli permisero di farlo con lo stesso vigore. D’altronde la sua teoria era già stata abbastanza rivoluzionaria da innescare un incendio spaventoso, tuttora acceso, il cui scabroso finale era: la scimmia quale antenato dell’uomo!

Ad una simile conclusione giunge anche Telmo Pievani (filosofo della Scienza) nel suo libro “La vita inaspettata” nel quale si resta increduli del perché l’Homo sapiens sia comparso sulla Terra.

Ebbene, sia Darwin che Gould ci insegnano come lo scorrere del tempo, in modo graduale per il primo ed improvviso per il secondo, abbia “generato” nuove forme di vita come anche l’uomo. Prendendo ad esempio l’Homo sapiens è possibile osservare alcune risposte adattive a determinate pressioni ambientali (mutamenti) quali:

– gli occhi infossati e a mandorla che hanno una maggiore resistenza al freddo intenso

– la pelle scura per difendersi dai raggi ultravioletti del sole

– la mutazione dell’emoglobina (che genera individui con l’anemia falciforme) per permettere all’uomo di sopravvivere alla malaria (Plasmodium falciparum) e così via….

La storia della vita ha mostrato come i cambiamenti ambientali abbiano portato gli esseri viventi, attraverso pressioni di vario genere, a mutazioni che li ha resi più adatti e competitivi alle nuove situazioni.

Ma non sempre le cose sono andate così!

Durante i milioni di anni trascorsi, dal Precambriano ad oggi, molte pedine importanti sono state perdute nel cammino evolutivo: Phylum, Classi, Ordini, Famiglie, Generi e Specie si sono estinte a vantaggio di altre forme di vita “apparentemente” competitive in egual misura – ma solo più fortunate. Ma quali sono stati i motivi?

Non sempre il caso o le coincidenze hanno determinato “il film della vita” ma come ama scrivere Gould prima e Pievani poi: la contingenza in molti casi è stata determinante. Ad esempio i Dinosauri, dominatori incontrastati per circa 150 milioni di anni, non a caso si trovarono sulla superficie terrestre quando una pioggia di meteoriti, piovute dal cielo, li avrebbe sterminati. La contingenza in questo caso ha fatto si che i dinosauri si estinguessero, contro ogni ragionevole pronostico. Il caso, al contrario, sarebbe stato protagonista se, per assurdo, tutti i vermi presenti sulla faccia della Terra al momento dell’impatto con le meteoriti fossero usciti contemporaneamente a prendere il sole!! E se i nostri antenati ancestrali (mammiferi) avessero avuto la stessa idea?

Gould afferma che riavvolgendo al contrario “il film della vita” (e facendolo ripartire) “forse” le cose per l’Anomalocaris, per i dinosauri, per il panda ed infine per noi non sarebbero mai andate una sola volta allo stesso modo.

Per ora siamo qui, contro ogni previsione e buonsenso e quindi dovremmo essere più consapevoli e lieti di esserci arrivati, oltretutto, da esseri pensanti!

Ma la storia non finisce semplicemente così, potrebbe sembrare strano, ma a complicare la situazione ora è la grande mobilità delle popolazioni di Homo sapiens (e non solo) iniziata con la rivoluzione dei trasporti. Questo evento globale ha prodotto e sta producendo un anomalo “rimescolamento delle carte” nel codice genetico. Uomini e donne unendosi, dal polo nord all’equatore, compongono un nuovo genoma costituito da “caratteri” non perfettamente adatti alle nuove latitudini.

A cosa porterà questo rimescolamento non lo sapremo mai (per ora). Il risultato sarà qualcosa di inaspettato in senso positivo o qualcosa di improbabile (ma efficace) come il pollice del panda*? Oppure genererà solo altre complicazioni o addirittura la nostra estinzione?

In attesa di una risposta vi propongo un video emozionante che è stato lo spunto per questo articolo.

Questa volta il protagonista è la “musica” che sembra unire ciò che la natura “gradualmente” o a “singhiozzi” aveva separato!

Dopo i cambiamenti ambientali, le meteoriti, il caso e la contingenza… sarà la musica l’ennesimo sgambetto all’evoluzione?

Stand By Me | Playing For Change | Song Around The World from Concord Music Group on Vimeo.

Tutti gli orsi sono sprovvisti del pollice opponibile, ovvero non hanno la “mano” prensile e non hanno bisogno di manipolare. Il panda essendo l’unico orso ad avere cambiato dieta  in vegetariana ha evoluto tardivamente un sesto “dito” o meglio un osso del polso ingrandito detto sesamoide, che svolge la funzione di pollice opponibile – ma che secondo Gould è una soluzione un pò rozza ma abbastanza efficace. Questa soluzione, alquanto improbabile, non avrebbe mai vinto un concorso di ingegneria meccanica!
                                                                               di Nicola Palmieri

8 Risposte

  1. Nella
    | Rispondi

    Bellissimo il video e bellissima la musica, anzi li definirei emozionanti. La musica ha il grande potere di unire contro ogni logica e ogni artificiosa barriera. Nel tuo articolo ti chiedi se questo rimescolamento “globale” delle popolazioni umane possa essere fatale alla sopravvivenza della specie. Io non credo, anzi, probabilmente l’estrema variabilità che ne viene e ne verrà fuori sarà in grado di permettere l’adattamento alle nuove condizioni ambientali, modificate così pesantemente dall’attività umana.

    • Nicola Palmieri
      | Rispondi

      E’ veramente emozionante vedere questi musicisti, provenienti da ogni parte del mondo e da ogni rango sociale, “appassionatamente uniti” dalla musica!
      Si è vero, ho scritto che potrebbe essere fatale alla nostra specie, ma prima ancora che potrebbe essere un risultato inaspettato in senso positivo o qualcosa di improbabile (ma efficace) come il pollice del panda.
      Normalmente le mutazioni “trovano” una risposta a determinate pressioni ambientali e questa può essere energica o fievole, efficace o inutile,
      tuttavia attenendosi a quello che sappiamo tutto ciò dovrebbe avvenire in condizioni di isolamento!
      Analogamente si può affermare che essendo tante le informazioni “sconosciute” circa i meccanismi dell’evoluzione…. tutto è possibile.
      Per ora la fortuna, il caso, la contingenza ci hanno sempre aiutato, speriamo che lo facciano ancora.
      grazie
      Ciao
      Nicola

  2. Federica Caldara
    | Rispondi

    molto godibile, interesante e piacevole a leggere il tuo articolo Nicola, per una ignorante come me nella materia. molto bello il video finale.
    la mia visione da “convertita” come oramai qual sono 🙂 è che “non si muove foglia che Dio non voglia” ma comunque capire i meccanismi come accade ciò è pur sempre affascinante. ma dopo tante parole e tanti ragionamenti, una bella musica e un bel video come hai postato sono le chiavi per aprire la porta del cuore che non ha bisogno di capire, ma di sentire.
    un abbraccio,
    Federica

    • Nicola Palmieri
      | Rispondi

      Grazie Federica
      per le tue parole.
      Il video è stato proprio la miccia che ha acceso il mio post

      Ciao
      a presto
      Nicola

  3. Nicola Palmieri
    | Rispondi

    Thanks to you
    all the best
    Nicola

  4. Сialis
    | Rispondi

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      | Rispondi

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    | Rispondi

    Hello. And Bye.

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